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Selle

Una delle domande che ci viene rivolta più spesso è “che sella mi consigliate?”

Una delle domande che ci viene rivolta più spesso è “che sella mi consigliate?”. Partiamo dal presupposto che la scelta della sella è strettamente personale e necessita di una “prova sul campo” (ovvero di appoggiarci il sedere sopra) per capire se c’è compatibilità. È altrettanto vero che una persona esperta e con la capacità di ragionare su fondamenti fisiologici e anatomici può indirizzare verso la tipologia di sella più adeguata.

La prima distinzione che va fatta è tra selle piatte e le selle “sagomate”.

Selle piatte

Come si può vedere dalle foto se guardiamo queste selle di lato vediamo una linea dritta. Questo conferisce alla sella alcune caratteristiche, ad esempio la possibilità di spostarsi avanti e indietro sulla sella senza modificare la rotazione del bacino. Tuttavia questo tipo di forma limita il movimento di rotazione (anti e retro versione) del bacino, con tutto ciò che ne consegue.

Selle “sagomate”

Questa tipologia di sella, se guardata di lato, mostra un profilo a “onda” (tipo SMP) o a conca (tipo Specialized Power). Questa forma limita la possibilità di movimento verso la parte anteriore o posteriore della sella (alcune più, alcune meno) ma aiuta il bacino del ciclista a ruotare in avanti, ovvero a compiere una antiversione.

Un’ulteriore categoria che sta guadagnando sempre più spazio sul mercato sono le selle tronche (o anatomiche), nate principalmente per il triathlon e che tendono a distribuire la pressione sulle strutture osee piuttosto che sui tessuti molli. Ad esempio la Tritone/Mistyca, o la ISM Adamo in tutte le sue varianti, la “T” di SMP nelle sue varia strutturazioni, o ancora le COBB.

Fatte queste precisazioni, in maniera molto superficiale e sulle quali eventualmente torneremo più avanti, arriviamo al topic del post, ovvero: come si regola una sella?

Il nostro obiettivo è sempre quello di dare delle informazioni utili a capire se ciò che è stato fatto sulla vostra bici vi sta aiutando a pedalare meglio, e preservare le vostre strutture e perché anche ad andare più forte. Fondamentalmente se sono comodo e rilassato sarà anche più naturale spingere più forte sui pedali.

Una sella ottima per il vostro sedere può diventare il chiodo di cui sopra se regolata male. La prima cosa da fare è controllare che la sella, qualsiasi essa sia, non abbia la punta verso l’alto. Avere una sella inclinata “in dietro” è il modo migliore per portare il vostro bacino in retroversione e causare l’inversione della lordosi lombare. Vi ricordate quando la maestra a scuola vi diceva di stare seduti dritti? O la mamma di non stare stravaccati sul divano? O quando in macchina dopo 2-3 ore vi fa male la schiena? Ecco, esattamente quella posizione. Quindi oltre ad essere in sofferenza, con l’andare del tempo danneggerete alcune strutture, oltre a perdere efficacia nella spinta. Pedalare con il bacino in retroversione significa inibire il gluteo, un muscolo fortissimo.

Inoltre una sella regolata in questo modo andrà anche a creare pressione alla “zona d’ombra”, soprattutto per le donne come ha dimostrato una ricerca del Team Sky qualche anno fa in occasione dei giochi olimpici.

Quindi, l’ovvia conseguenza è che la sella vada regolata con minimo di inclinazione in avanti. Perché non dritta? Perché una leggera inclinazione favorisce la rotazione del bacino in avanti e consente una migliore spinta sui pedali.

La domanda successiva è: quanto va inclinata una sella?

Nel ruotare la sella consideriamo sempre

  1. quanto il ciclista ha bisogno di essere aiutato nello scaricare la zona lombare e ad alleviare la pressione sul perineo
  2. quanto peso può sopportare sulle mani/braccia
  3. che disciplina pratica
  4. quanto tempo passa in bici
  5. che lavoro fa nella vita quotidiana (e quindi che posture assume)

le variabili sono molte proprio perché ognuno di noi è unico.

Tuttavia alcune linee guida si possono dare, NB: quando parliamo di inclinare si intende sempre la punta verso il basso:

Selle a profilo “piatto”: andrebbero sempre leggermente inclinate per dare sollievo alla zona lombare e scaricare la zona perineale, cercate di trovare un punto in cui vi sentite sostenuti e con una adeguata distribuzione del peso tra sella e manubrio. Se siete stati abituati ad avere pochissimo carico sulle mani all’inizio sembrerà strano.

Selle a profilo “ondulato”: andrebbero ulteriormente inclinate, questo perché la parte anteriore che si alza aumenta la retroversione se regolata “in bolla”, quindi peggiora la situazione oltre a rendere la pedalata meno redditizia. Il quanto inclinare è molto difficile, dipende molto dalla sella e dalla specialità praticata. Cercate anche qui un buon equilibrio tra pressione sulle mani e sulla sella, e magari guardate la vostra schiena di lato per capire come ruotate.

In generale, se ti piace molto la salita, ci sono diversi studi che hanno rilevato una diminuzione della diversità di attivazione (timing e intensità) muscolare nel passaggio dalla pedalata in pianura alla pedalata in salita. Tradotto significa una migliore performance in salita (pedalando da seduti) e, cosa da non trascurare, una sensazione di comfort maggiore.

Riferimenti

 

 

 

Niklas Quetri

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